keywords: acquisizione prova digitale, cristallizzazione
Giorno dopo giorno, la nostra interazione sociale avviene sui nostri computer e smartphone. In questi onnipresenti strumenti transitano dati, informazioni e segni delle nostre attività professionali e personali.
Che si tratti di un documento fiscale, di una email o anche di un semplice messaggio sui social network, può diventare cruciale una domanda: come documentare e trattare questi contenuti affichè possano ritenersi validi per far valere i propri diritti o difendersi da attacchi, menzogne, frodi e persecuzioni?
Ricatti, stalking, cyberbullismo
Diffamazione e ricatti, stalking, cyberbullismo, separazioni, dipendente infedele, concorrenza sleale, sono solo alcune delle situazioni in cui si può incorrere nel mondo digitale.
Purtroppo oggigiorno, molti pensano di poter fare come gli pare nella giungla del web e dei social restando impuniti o addirittura in anonimato. In realtà, essi non sanno che quasi tutte le interazioni in rete sono tracciabili ed “estraibili” dagli smartphone e dai pc e non solo. Il vero anonimato in rete non esiste, sebbene esistano determinate tecniche per rendere l’identificazione più o meno di facile individuazione.
Come vengono identificati i pirati digitali?
Innanzitutto è bene sapere che si possono acquisire prove digitali da internet in maniera sicura, documentata e legalmente valida, con data certa, di qualsiasi documento digitale (dalle pagine web alle immagini, dai video alle chat su whatsapp, dai social network come Facebook, Instagram e Linkedin.
Con l’evoluzione dell’era digitale e per far si che tali informazioni vengano raccolte e conservate a “norma di legge”, è sempre necessario l’intervento di consulenti tecnici specializzati in informatica forense. Siano essi CTP (consulenti tecnici di parte) che quindi lavorano per la parte offesa, sia che si tratti di CTU (consulenti tecnici d’ufficio), ossia tutti quegli esperti che vengono nominati e lavorano a stretto contatto con Giudici e magistrati per fornir loro prove comprensibili ed inequivocabili.
I consulenti tecnici (CTP) lavorano per privati, aziende, investigatori privati ed avvocati, con strumenti sempre all’avanguardia atti alla cosiddetta estrazione e “cristallizzazione” delle prove digitali a scopo probatorio, nonchè alla corretta conservazione e custodia delle stesse, garantendo, altresì, un processo di ripetibilità dell’analisi effettuata, atta a garantirne autenticità e veridicità.
Cosa fare quando si è vittima di un reato digitale?
Innanzitutto è buona norma non effettuare alcun tentativo fai-da-te di estrazione dei dati dal dispositivo sul quale sono presenti le prove.
Contattare immediatamente un consulente informatico forense è senz’altro l’azione più efficace a preservare tali prove ed evitare che possano venir compromesse o invalidate ai fini legali.
Sarà cura del consulente, suggerirvi come conservare tali prove, fino al momento in cui lo stesso consulente effettuerà per voi le cosiddette “copie forensi” della memoria del dispositivo.
In alternativa, è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato, che a sua volta vi suggerirà quali comportamenti attuare e le operazioni necessarie alla conservazione dei dati, anche grazie alla collaborazione con consulenti tecnici di sua fiducia.
E’ possibile ottenere assistenza remota da parte di un consulente tecnico?
Si, nella maggior parte dei casi non è necessario recarsi di persona presso lo studio di un consulente tecnico. La raccolta di prove per quanto riguarda i sistemi di messaggistica quali whatsapp, messenger, telegram, instagram o facebook possono essere svolte dal consulente in totale autonomia da remoto.
Esistono tuttavia casistiche in cui il consulente abbia necessità di avere a sue mani il vostro dispositivo, ad esempio quando si tratta della cristallizzazione dell’intera memoria di uno smartphone. In questi casi si può optare per la spedizione del dispositivo al consulente o bisognerà recarvisi di persona.
Hai bisogno dell’assistenza di un consulente informatico forense? Contatta l’agenzia TorinoForensics!